A - STUDIO DELL'OPERA
Landesgartenschau (LF One), Weil am
Rhein, Germania (1997-1999)
Zaha Hadid, Patrik Schumacher e Mayer Bährle
Spazi per mostre ed eventi nell'ambito dell'esposizione Grün 99 di giardinaggio paesaggistico
La mia scelta del progetto di riferimento cui
appoggiarmi per procedere nei passi successivi, nasce dalla scelta
dell’architetto che ha progettato l’opera in questione.
Forse per la prima volta mi è stato posto davanti un
giudizio oggettivo dell’operato dell’architetto Zaha Hadid e con esso ad
approfondire e studiare di più il merito.
Come il professore ha espresso chiaramente, grazie a lei vennero reimpostate alcune modalità
del pensare l’architettura, che sta influenzando il lavoro degli ultimi
decenni.
Il fascino e la forza del lavoro di Hadid, partono
dall’interpretazione del contesto, inteso prima di tutto come tessitura.
Per Hadid il
disegno e la pittura sono un atto fortemente strutturante il pensiero, d’altra
parte non ci sorprende vista la provenienza di questa donna, iraniana, dove i
paesaggi fluidi dipinti, dove terreno e acqua si compenetrano e si fondono, i
vestiti e i tappeti costituiscono la metafora della tessitura in ambito urbano.
Sono affascinata dalla
fluidità delle forme, che nasce da una riflessione naturale del paesaggio: lei
interpreta soggettivamente ogni forma e mentalmente la riproduce in modi
fortemente espressivi.
Nel contesto urbano Hadid è attratta
dalle forze dinamiche, guizzanti, veloci delle costruzioni, delle
infrastrutture: queste entrano nel campo dell’architettura, generando forme a
metà edificio a metà articolazione fisica e infrastrutturale di paesaggio. Le
infrastrutture si ibridano con l’idea di paesaggio, il paesaggio è al centro!
Hadid genera così un’architettura concettuale, grafica e astratta, basata
sull’uso di fitte reti che rammagliano continuamente edificio e ambiente
mutuando le figurazioni dell’uno su quelle dell’altro.
Passando nello specifico a parlare
dell’opera che ho scelto di Zaha Hadid, il mio interesse è ricaduto sul
padiglione Landesgartenschau, LF1, in Germania, il cui bang credo possa essere
la fluidità delle forme.
Oltre alla fluidità delle forme che compongono
questa architettura e al rapporto con le linee che compongono il contesto
urbano in cui è inserito, personalmente sono rimasta molto affascinata dal
rapporto sezionale e a come potesse essere adattato al lotto 61.
Inoltre, tale padiglione, costruito per un festival del
giardinaggio paesaggistico, respinge il concetto di costruzione come oggetto
isolato, utilizzando una rete di percorsi intricati e degli spazi che si
intrecciano per creare una struttura che ospita una mostra in un salone, che
caratterizza lo spazio principale, e una caffetteria, distribuiti su queste
direttrici e caratteristiche per la luce naturale e la vista dall’esterno. Sono
presenti anche delle aule per il centro di ricerca ambientale, interrato per
metà per sfruttare l’isolamento atmosferico. Tra queste fasce si gererano un
terrazzo con spazio per performance al coperto.
Io anche ho sempre avuto un interesse
specifico per le linee che compongono il paesaggio, alla fluidità dei percorsi
che possono collegare parte diverse di un edificio o un luogo, come può essere
evidente dal mio imprinting, dunque non potevo non pensare all’opera
dell’Hadid.
B - SCACCHIERA Esemplificativa
- Prima di tutto ho esploso le forme principali dell'edificio dell'Hadid che ho preso di riferimento, per prendere consapevolezza in modo materiale della geometria che lo compone.
Esploso dell'LF1
Da questa analisi emerge chiaramente il bang dell'opera: la fluidità delle forme.
Sitesi il planimetria della scacchiera dell'LF1,
ottenuta componendo le fluide forme principali
che avevo individuato formassero l'edificio
- Dunque ho duplicato molte volte gli stessi pezzi e ho sperimentato varie possibili combinazioni!
C - INDIVIDUARE IL VOSTRO BANG CON I PEZZI DELLA SCACCHIERA
Ho individuato il mio bang combinando sia delle caratteristiche dell'opera di riferimento, sia le caratteristiche del loto che ho scelto (area 61), sia dei miei interessi personali.
Possibile combinazione delle forme della scacchiera dell'LF1,
scelta per spiegare il mio bang
- Ho individuato dunque il mio bang ed ho iniziato a ragionarci tramite schizzi e riferimenti specifici sul mio lotto.
D - INDIVIDUARE E DESCRIVERE IL VOSTRI BANG
- BANG : IL RAPPORTO SEZIONALE
Gioco di elementi che sfruttino le naturali caratteristiche
altimetriche del lotto, ove attraverso un sistema flessionale di tali parti si
possano generare collegamenti, percorsi e spazi pubblici d’interesse.
Mi sono soffermata su queste caratteristiche in comune con
il progetto di Zaha Hadid, LF1, perché mi sembrava potessero essere attinenti
al il mio caso specifico, sullo studio del lotto 61.
Come tiene a precisare l’Hadid nei suoi progetti spesso
l’infrastruttura diventa architettura, arrivano a fondersi: questa idea vuole
essere alla base del mio progetto.
Ho visto inoltre una valida attinenza anche con il
programma, non solo riguardo al peso che si vuol dare all’infrastracturing,
sopra descritto, ma anche per le altre componenti.
Ad esempio il rebuilding nature è un tema fortissimo nel
progetto dell’Hadid, che si inserisce in un grande parco, quasi in fusione con
esso vedendolo dall’alto (ciò non ci sorprende visto che il padiglione era
destinato ad un festival per il giardinaggio e paesaggio) e d’altra parte per
lei il paesaggio è al centro nella progettazione. Per me questa è una
componente importante da sviluppare nella progettazione di un nuovo edificio,
quindi anche se in una scala sicuramente minore mi interessa molto provare a
ragionare su come approfondire al meglio questo tema.
Zaha Hadid inoltre spesso parla di quanto sia importante
l’uno di materiali innovativi e bio-sostenibile, come le scelte progettuali nel
complesso, importantissimo settore degli ultimi anni, al quale volgo la mia
attenzione nel progettare.
Inoltre per quanto riguarda l’aspetto più funzionale, LF1 comprende
sala mostre, aule di ricerca e un caffè. Il mio programma, pur essendo
ovviamente ancora in fase di sviluppo, prevede una grande libreria, delle aule
per lezioni per stranieri e analfabeti, sale conferenze, caffetteria, camere
per ospiti da fuori città..
Il grande interesse per questo progetto mi sta spingendo a
fare ipotesi sempre più specifiche sulla forma dell’edificio che mi accingo a
progettare. Mi immagino un gioco di rampe e cordonate che conducono ai diversi
livelli dell’edifico, quando agli ingressi, quando sulle coperture, quando in
qualche spazio pubblico interstiziale, come delle grandi terrazze o spiazzi. Tali
percorsi li immagino talvolta passanti da parte a parte la struttura
progettata.
Grande attenzione va riservata agli spazi pubblici
d’interesse, pensati magari per degli eventi all’aperto o semplicemente come
riconfigurazione del vuoto.
- Ho provato a descrive il mio bang e a fare delle primissime proposte con dei disegni, schizzi e schemi:
delle differenze altimetriche
direttrici a base della prima idea di progetto
Al centro:
planimetria 1:100
Sezioni schematiche delle prime idee di progetto
Primissima ipotesi di pianta
Continuando a lavorare sulla scacchiera....
Venerdi 8 aprile
Differenti inquadrature della scacchiera dell'opera di riferimento, LF1
Possibili combinazioni e moltiplicazioni delle medesime forme del LF1 prese in considerazione
(la prima in ordine qui riportata è la combinazione che ho sperimentato inserita nel lotto, come è possibile vedere nelle tavole sopra)
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