martedì 19 aprile 2016

Revisione 20-04

Partendo del prodotto dell'ex tempore...

Il mio concept e la sua evoluzione






Le curve si possono sviluppare in alzato, tra i vari piani...
Ho iniziato a mano a disegnare una pianta e delle sezioni significative in scala 1:500


Ho riportato la pianta in autocad, per rendere il mio disegno più preciso e controllato, trattandosi di curve... e ho fatto delle primissime considerazioni sulle piante. scala 1:500





 Ho iniziato a pensare agli interni in funzione della funzione scelta del mio progetto.
Quindi spiego qui il mio nuovo programma e posto le mie primissime idee degli spazi interni.






 Tutto questo ha preso meglio concretezza nella mia mente continuando a "giocare" con i pezzi della scacchiera... Ho fatto poi dei nuovi pezzi, sulla base precisa ottenuta dal cad e ho provato a fare un plastico di studio di ciò che avevo disegnato, iniziando così un processo in cui andare continuamente avanti e indietro, per studiare e verificare.



 
In ultimissima fase ho iniziato a studiare sul plastico la possibilità di dare movimento alle coperture stesse, con inclinazioni e sfruttando la pendenza del terreno.


giovedì 14 aprile 2016

Ecco le foto del plastico in scala 1:500 dell'area 61






EX TEMPORE in aula 13 aprile

Planimetria scala 1:500 area 61




 Sperimentazione di intrecci e tessiture
(usando sempre la stessa curvatura di base)



Seguono i primi approfondimenti degli esperimenti sopra indicati!



martedì 5 aprile 2016

QUARTO To Do




 A - STUDIO DELL'OPERA

Landesgartenschau (LF One), Weil am Rhein, Germania (1997-1999)
Zaha Hadid, Patrik Schumacher e Mayer Bährle
Spazi per mostre ed eventi nell'ambito dell'esposizione Grün 99 di giardinaggio paesaggistico


La mia scelta del progetto di riferimento cui appoggiarmi per procedere nei passi successivi, nasce dalla scelta dell’architetto che ha progettato l’opera in questione.
Forse per la prima volta mi è stato posto davanti un giudizio oggettivo dell’operato dell’architetto Zaha Hadid e con esso ad approfondire e studiare di più il merito.
Come il professore ha espresso chiaramente,  grazie a lei vennero reimpostate alcune modalità del pensare l’architettura, che sta influenzando il lavoro degli ultimi decenni.
Il fascino e la forza del lavoro di Hadid, partono dall’interpretazione del contesto, inteso prima di tutto come tessitura.
Per Hadid  il disegno e la pittura sono un atto fortemente strutturante il pensiero, d’altra parte non ci sorprende vista la provenienza di questa donna, iraniana, dove i paesaggi fluidi dipinti, dove terreno e acqua si compenetrano e si fondono, i vestiti e i tappeti costituiscono la metafora della tessitura in ambito urbano.
Sono affascinata dalla fluidità delle forme, che nasce da una riflessione naturale del paesaggio: lei interpreta soggettivamente ogni forma e mentalmente la riproduce in modi fortemente espressivi.
Nel contesto urbano Hadid è attratta dalle forze dinamiche, guizzanti, veloci delle costruzioni, delle infrastrutture: queste entrano nel campo dell’architettura, generando forme a metà edificio a metà articolazione fisica e infrastrutturale di paesaggio. Le infrastrutture si ibridano con l’idea di paesaggio, il paesaggio è al centro! Hadid genera così un’architettura concettuale, grafica e astratta, basata sull’uso di fitte reti che rammagliano continuamente edificio e ambiente mutuando le figurazioni dell’uno su quelle dell’altro.

Passando nello specifico a parlare dell’opera che ho scelto di Zaha Hadid, il mio interesse è ricaduto sul padiglione Landesgartenschau, LF1, in Germania, il cui bang credo possa essere la fluidità delle forme.

Oltre alla fluidità delle forme che compongono questa architettura e al rapporto con le linee che compongono il contesto urbano in cui è inserito, personalmente sono rimasta molto affascinata dal rapporto sezionale e a come potesse essere adattato al lotto 61.
Inoltre, tale padiglione, costruito per un festival del giardinaggio paesaggistico, respinge il concetto di costruzione come oggetto isolato, utilizzando una rete di percorsi intricati e degli spazi che si intrecciano per creare una struttura che ospita una mostra in un salone, che caratterizza lo spazio principale, e una caffetteria, distribuiti su queste direttrici e caratteristiche per la luce naturale e la vista dall’esterno. Sono presenti anche delle aule per il centro di ricerca ambientale, interrato per metà per sfruttare l’isolamento atmosferico. Tra queste fasce si gererano un terrazzo con spazio per performance al coperto.

Io anche ho sempre avuto un interesse specifico per le linee che compongono il paesaggio, alla fluidità dei percorsi che possono collegare parte diverse di un edificio o un luogo, come può essere evidente dal mio imprinting, dunque non potevo non pensare all’opera dell’Hadid.






B - SCACCHIERA Esemplificativa 

- Prima di tutto ho esploso le forme principali dell'edificio dell'Hadid che ho preso di riferimento, per prendere consapevolezza in modo materiale della geometria che lo compone.

Esploso dell'LF1 

Da questa analisi emerge chiaramente il bang dell'opera: la fluidità delle forme. 

 Sitesi il planimetria della scacchiera dell'LF1, 
ottenuta componendo le fluide forme principali 
che avevo individuato formassero l'edificio


- Dunque ho duplicato molte volte gli stessi pezzi e ho sperimentato varie possibili combinazioni! 



C - INDIVIDUARE IL VOSTRO BANG CON I PEZZI DELLA SCACCHIERA
Ho individuato il mio bang combinando sia delle caratteristiche dell'opera di riferimento, sia le caratteristiche del loto che ho scelto (area 61), sia dei miei interessi personali.

Possibile combinazione delle forme della scacchiera dell'LF1, 
scelta per spiegare il mio bang

- Ho individuato dunque il mio bang ed ho iniziato a ragionarci tramite schizzi e riferimenti specifici sul mio lotto.

D - INDIVIDUARE E DESCRIVERE IL VOSTRI BANG

- BANG : IL RAPPORTO SEZIONALE
 

Gioco di elementi che sfruttino le naturali caratteristiche altimetriche del lotto, ove attraverso un sistema flessionale di tali parti si possano generare collegamenti, percorsi e spazi pubblici d’interesse.


Mi sono soffermata su queste caratteristiche in comune con il progetto di Zaha Hadid, LF1, perché mi sembrava potessero essere attinenti al il mio caso specifico, sullo studio del lotto 61.
Come tiene a precisare l’Hadid nei suoi progetti spesso l’infrastruttura diventa architettura, arrivano a fondersi: questa idea vuole essere alla base del mio progetto.
Ho visto inoltre una valida attinenza anche con il programma, non solo riguardo al peso che si vuol dare all’infrastracturing, sopra descritto, ma anche per le altre componenti.
Ad esempio il rebuilding nature è un tema fortissimo nel progetto dell’Hadid, che si inserisce in un grande parco, quasi in fusione con esso vedendolo dall’alto (ciò non ci sorprende visto che il padiglione era destinato ad un festival per il giardinaggio e paesaggio) e d’altra parte per lei il paesaggio è al centro nella progettazione. Per me questa è una componente importante da sviluppare nella progettazione di un nuovo edificio, quindi anche se in una scala sicuramente minore mi interessa molto provare a ragionare su come approfondire al meglio questo tema.
Zaha Hadid inoltre spesso parla di quanto sia importante l’uno di materiali innovativi e bio-sostenibile, come le scelte progettuali nel complesso, importantissimo settore degli ultimi anni, al quale volgo la mia attenzione nel progettare.
Inoltre per quanto riguarda l’aspetto più funzionale, LF1 comprende sala mostre, aule di ricerca e un caffè. Il mio programma, pur essendo ovviamente ancora in fase di sviluppo, prevede una grande libreria, delle aule per lezioni per stranieri e analfabeti, sale conferenze, caffetteria, camere per ospiti da fuori città..
Il grande interesse per questo progetto mi sta spingendo a fare ipotesi sempre più specifiche sulla forma dell’edificio che mi accingo a progettare. Mi immagino un gioco di rampe e cordonate che conducono ai diversi livelli dell’edifico, quando agli ingressi, quando sulle coperture, quando in qualche spazio pubblico interstiziale, come delle grandi terrazze o spiazzi. Tali percorsi li immagino talvolta passanti da parte a parte la struttura progettata.
Grande attenzione va riservata agli spazi pubblici d’interesse, pensati magari per degli eventi all’aperto o semplicemente come riconfigurazione del vuoto.

 - Ho provato a descrive il mio bang e a fare delle primissime proposte con dei disegni, schizzi e schemi:

                                                               Studio delle linee che compongono l'area e 
                                                                         delle differenze altimetriche



In alto a destra: 
direttrici a base della prima idea di progetto 
Al centro:
planimetria 1:100 




Sezioni schematiche delle prime idee di progetto

Primissima ipotesi di pianta


Carico di seguito le tavole riassuntive del mio studio:






 Continuando a lavorare sulla scacchiera....
Venerdi 8 aprile




 
Differenti inquadrature della scacchiera dell'opera di riferimento, LF1 
 
 
 
 






 
Possibili combinazioni e moltiplicazioni delle medesime forme del LF1 prese in considerazione
(la prima in ordine qui riportata è la combinazione che ho sperimentato inserita nel lotto, come è possibile vedere nelle tavole sopra)